12 mesi e non 13 di erogazione dello stipendio dei docenti che decideranno di aderire alla pensione APE volontaria, quindi a totale carico di chi decide di anticipare la pensione.

La notizia è stata divulgata dall’ANSA che cita fonti governative, che spiegano che nel Dpcm che sarà pubblicato a gennaio dopo l’approvazione della legge di Bilancio sarà messo a tetto per quanto riguarda la richiesta di Ape del 95% della pensione certificata mensile nel caso di richiesta di anticipo di un ano, del 90% in caso di anticipo di due anni e dell’85% in caso di anticipo di tre anni. E’ chiaro che il tetto annuo che sarà possibile chiedere sarà più basso di queste percentuali.

In pratica su una pensione netta di 1.286 euro (16.718 annui con 13 mensilità) si riceverà un anticipo di tre ani fino a 1.093 euro al mese (l’85% della rata mensile). Il trucco sta nel fatto che questi soldi sarano erogati su 12 mensilità e non 13 (senza tredicesima). Il prestito annuo sarà, quindi, di 13.116 euro (quindi il 78,45% della pensione annua certificata dall’Inps). Su questo prestito si pagherà il 4,7% sulla rata di pensione per ogni ano di anticipo.

Di fatto, a fronte di un prestito netto nel triennio di 13.116 euro si restituiscono in 20 anni, con rate di 208 euro per 13 mesi l’anno, 54.080 euro.